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Islanda – L’isola di ghiaccio e fuoco

Islanda – L’isola di ghiaccio e fuoco

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VIAGGIO DI GRUPPO IN ISLANDA

Partenze di gruppo

10 GIORNI, PARTENZE DI GRUPPO

Frammento di Luna apparso come per magia sul nostro pianeta, l’Islanda è una terra ascrivibile in una categoria a sé stante, un unicum geologico che non ha eguali. È un universo fatto di scenari incommensurabili, nel quale storia e mito si confondono tra ghiacciai e vulcani, solfatare e geyser, tundre sconfinate e scogliere. Un’isola plasmata in forme straordinarie da una natura perennemente in lotta tra creazione e distruzione, ora violenta, ora benevola. I paesaggi, così contrastanti tra loro, ostentano una straordinaria gamma di colori e sfumature, gli orizzonti sono infiniti, i ghiacciai immensi, le cascate tanto potenti da far tremare il suolo. Le innumerevoli aree geotermiche sono un ribollire di fanghi e un continuo sbuffare di soffioni, mentre l’altopiano interno è uno sconfinato deserto immerso in un silenzio sacrale, appena rotto dal sibilo del vento. Chi vede tutto ciò, non ne perderà mai la memoria.

 

10 giorni

Tour Plan

1

1° GIORNO: ITALIA - KEFLAVÍK

Partenza con il volo per l’aeroporto internazionale di Keflavík, a una cinquantina di chilometri dalla capitale Reykjavík. Arrivo, trasferimento e sistemazione in hotel. Pernottamento.
2

2° GIORNO: LA COSTA MERIDIONALE

Dopo aver attraversato la penisola di Reykianes ci dirigiamo verso est, lungo la celebre Statale 1. Facciamo dapprima tappa presso la pittoresca cascata di Seljalandsfoss, dove un sentiero permette di passare dietro la caduta d’acqua, alta 60 metri. Meta successiva è la fotogenica cascata di Skogafoss, con il suo tonante muro d’acqua alto 60 metri. Nei pressi potremo compiere una breve visita dello Skogar Folk Museum, nel quale è illustrata la storia antica della nazione, dall’epoca vichinga al passato recente. L’itinerario prosegue fino al villaggio costiero di Vík, famoso per le sue scogliere e i suggestivi faraglioni basaltici di Reynisdrangar, che sorgono a breve distanza dalla costa; poco lontano si erge il promontorio di Dyrholaey, alto fino a 115 metri e perforato da due enormi archi naturali. Qui avremo il tempo per compiere una passeggiata lungo la spiaggia di Reynishverfi, celebre per la sua sabbia nera come la pece e per le colonne basaltiche di ogni forma e dimensione. Da Vik attraversiamo dapprima la piana alluvionale di Myrdalsandur e i vasti campi di lava di Eldhraun, fino a giungere al villaggio di Kirkjubaejarklaustur, situato in una posizione assai suggestiva. Il percorso odierno è di circa 300 chilometri. Prima colazione e pernottamento.  
3

3° GIORNO: KIRKJUBÆJARKLAUSTUR - SKAFTAFELL - JÖKULSARLON - EGILSSTADIR

In mattinata, una breve camminata ci permetterà di ammirare la sbalorditiva vista offerta dal canyon di Fjadhrárgljúfur. Proseguiamo quindi verso est attraverso la surreale pianura alluvionale di Skeidarársandur, caratteristica per le sue distese di sabbia nera, e giungiamo quindi nel Parco Nazionale di Skaftafell. Questa splendida area protetta giace ai piedi dell’immensa calotta glaciale del Vatnajökull, la quarta massa di ghiaccio al mondo; un trekking di circa un’ora (facoltativo, solo in caso di bel tempo) conduce alla cascata di Svartifoss, circondata da una sorprendente teoria di colonne basaltiche esagonali. Da Skaftafell si prosegue verso la celebre laguna glaciale del Jökulsárlón, formata dallo scioglimento di parte del Vatnajökull. L’autentica attrattiva del lago è costituita dai numerosi iceberg che ne solcano le gelide acque, sorprendenti per la gamma di colori che li caratterizza: accanto a quelli del tutto candidi ve ne sono infatti di blu, azzurri, gialli per la presenza di solfuri e perfino di neri a causa della cenere vulcanica inglobata in essi. Oltrepassata la cittadina di Höfn arriviamo infine nella cittadina di Egilsstadir, nella regione dei Fiordi Orientali. Il percorso odierno è di circa 380 chilometri. Sistemazione in albergo. Prima colazione e pernottamento.
4

4° GIORNO: DAI FIORDI ORIENTALI AL LAGO MYVATN

Lasciatici Egilsstadir alle spalle, ci inoltriamo tra le vaste distese desertiche di Mödrudhalur per poi fare tappa presso l’impressionante cascata di Dettifoss, il cui salto d’acqua, alto 44 metri e largo un centinaio, è considerato il più potente d’Europa. Il suo boato si fa udire a oltre un chilometro di distanza e nei suoi pressi, il suolo di duro basalto trema sensibilmente sotto i piedi. Qualche chilometro più a nord la sosta è d’obbligo per poter ammirare la lussureggiante gola di Asbyrgi; la leggenda vuole che la strana forma a U del canyon abbia avuto origine da uno degli otto zoccoli del cavallo di Odino, Sleipnir. Ci dirigiamo ora verso il lago Myvatn, non prima però di aver fatto sosta presso l’area geotermica di Krafla, caratterizzata da immani colate di lava nera, bizzarre formazioni geologiche, fumarole e dal lago craterico di Viti (il cui nome significa Inferno). A breve distanza ci addentriamo quindi tra le surreali solfatare di Namaskard, il cui suolo offre una rutilante tavolozza di colori; qui possiamo osservare, tra pennacchi di candido vapore, la faglia che divide la placca continentale europea da quella americana. Nei pressi si estende anche la spettacolare area geotermica di Hverir, caratterizzata da vulcani di fango, pozze ribollenti e fumarole attive, una delle quali si fa notare per l’assordante fischio che emette senza sosta. Giungiamo infine l'area del lago Myvatn, il quarto d’Islanda per estensione. Arrivo e sistemazione in albergo. Il percorso odierno è di circa 290 chilometri. Prima colazione e pernottamento.
5

5° GIORNO: IL VULCANO ASKJA

La giornata, piuttosto impegnativa (si devono prevedere non meno di 12 ore per l’intera escursione), è tuttavia la più avventurosa e ricca di emozioni. La pista dapprima si inoltra nel mezzo di un vasto tavolato formato da antiche colate laviche e distese di pietra pomice, per poi giungere alla riserva di Herdubreidarlindir, dove alcune sorgive hanno dato vita a un’oasi verdeggiante, ricca di fiori e popolata da diverse specie di uccelli acquatici: un piccolo paradiso terrestre nel mezzo di uno spietato deserto lavico. La vista qui è polarizzata dalla peculiare sagoma dell’Herdubreid, detta la “Regina delle montagne islandesi”. Giungiamo infine all’enorme caldera vulcanica dell’Askja, occupata in buona parte dal tenebroso lago Öskjuvatn, uno dei più profondi dell’isola (220 metri circa). Il mezzo fa sosta vicino a uno dei crateri formatisi durante l’eruzione del 1961; da qui una camminata di una quarantina di minuti conduce sul bordo dell’impressionante cratere esplosivo di Viti, il cui fondo è costituito da un lago di tiepide acque cerulee. Condizioni climatiche permettendo, potremo scendere all’interno e perfino fare un bagno. Si ritorna infine in hotel. Il percorso odierno è di circa 290 chilometri. Prima colazione e pernottamento.
6

6° GIORNO: MYVATN - AKUREYRI - VARMAHLID

La giornata inizia con la visita della suggestiva Grjótagjá, una grotta vulcanica nella quale sgorgano sorgenti termali che danno origine a un laghetto sotterraneo di acqua bollente, celebre perché vi è stato girato un episodio della serie televisiva Il trono di Spade. Più tardi, percorrendo la sponda occidentale del lago Myvatn, raggiungiamo la strabiliante distesa di bizzarre strutture rocciose note come Dimmuborgir (i Castelli Neri), formatesi in seguito al contatto con l’acqua di antiche colate laviche. Poco oltre si visitano i curiosi pseudo-crateri di Skutustadagigar. Lasciato il lago Myvatn ci dirigiamo ora verso Akureyri, la principale città dell’Islanda settentrionale e seconda area urbana del Paese. Lungo il percorso si compie una prima sosta per ammirare la cascata di Godafoss, una delle più celebri d’Islanda, le cui acque precipitano lungo un fronte di oltre 30 metri; il nome “cascata degli dei” è dovuto al fatto che gli antichi abitanti dell'isola la consideravano sacra, poiché nei tre getti principali vedevano rappresentata la triade divina formata da Odino, Thor e Freyr. Tempo permettendo, si prosegue poi lungo la strada di Sprengisandur fino alla magnifica cascata di Aldeyjarfoss: qui, il candido getto d’acqua spumeggiante crea uno sbalorditivo contrasto con le circostanti colonne di basalto scuro. Ritornati sui propri passi, arriviamo quindi ad Akureyri, la “città del sole di mezzanotte, dove è prevista una breve visita del centro cittadino, dominato dalla peculiare sagoma della grande chiesa luterana, considerata uno dei capisaldi dell’architettura moderna islandese. Il viaggio prosegue poi verso ovest attraversando la bella vallata di Skagafjördur, celebre per i suoi cavalli di pura razza islandese, che pascolano liberamente in piccoli gruppi. Sistemazione in albergo a Varmalhid. Il percorso odierno è di 275 chilometri circa. Prima colazione e pernottamento.
7

7° GIORNO: GLI ALTOPIANI CENTRALI

Il ritorno verso la costa meridionale dell’isola avviene percorrendo la pista F35 che attraversa gli altopiani di Kjolur, compresi tra le due estese calotte glaciali del Langjökull e del Hofsjökull. La prima attrattiva della giornata è costituita dalla suggestiva area geotermica di Hveravellir, caratterizzata dalle tipiche manifestazioni del vulcanesimo secondario: solfatare, pozze di fango bollente, fumarole, sorgenti di acqua calda. In alcune delle vasche naturali è possibile fare il bagno in un contesto davvero singolare, poiché a breve distanza biancheggiano le lingue terminali dei due grandi ghiacciai perenni. La tappa successiva è presso il rifugio alpino di Kerlingarfjoll, ai piedi dell’Hofsjökull; qui, ad accogliere i visitatori è un paesaggio marziano, dominato dai gialli, gli arancione e gli ocra delle argille vulcaniche, costellato di soffioni e sorgenti ribollenti. Di ritorno sulla pista principale, proseguiamo fino a lambire le cerulee acque dello Hvitarvatn, un grande lago glaciale la cui estremità settentrionale è lambita da una lingua terminale del ghiacciaio Langjökull. Una quarantina di chilometri oltre giungiamo a destinazione, nei pressi di Gullfoss, la celebre Cascata d’Oro. Sistemazione in albergo a Gullfoss. Il percorso odierno è di 197 chilometri. Prima colazione e pernottamento.
8

8° GIORNO: L’ANELLO D’ORO (GULLFOSS - GEYSIR - THINGVELLIR)

La giornata è dedicata alla visita delle tre più note attrattive dell’isola, tanto che questo itinerario si è guadagnato il suggestivo appellativo di “Anello d’oro”. Dapprima raggiungiamo il belvedere dal quale si ammira la cascata di Gullfoss: le acque tumultuose del fiume Hvitá precipitano da alcune balconate di basalto per 37 metri, all’interno di una profonda gola che squarcia l’altopiano. La tappa successiva è costituita dall’area geotermica di Geysir, celebre perché ha dato il proprio nome a tutti gli zampilli d’acqua calda del mondo. Oggi il Gran Geysir è stanco ed erutta di rado, ma il vicino Strokkur erompe ogni 5-10 minuti in una colonna d’acqua bollente e vapori alta una ventina di metri. Ci dirigiamo infine verso il Parco nazionale di Thingvellir, che nel 2004 è entrato a far parte dell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO. Qui, sulle sponde del lago Thingvallavatn, nell’anno 930 si riunì l’Althing, considerato uno dei primi parlamenti al mondo, se non il primo. Anche Thingvellir è una zona di intensa attività tettonica: questa vasta pianura lavica è in effetti uno dei punti in cui le due metà dell’isola si stanno separando. Lo attestano le numerose fratture che segnano il terreno, in una delle quali precipita la bella cascata di Öxarárfoss. Raggiungiamo infine i dintorni di Hella. Sistemazione in albergo. Il percorso odierno è di circa 110 chilometri. Prima colazione e pernottamento.
9

9° GIORNO: HELLA - LANDMANNALAUGAR - REYKJAVIK

Percorrendo piste in gran parte sterrate visitiamo uno dei gioielli dell’isola, ossia la regione di Landmannalaugar, ben nota per i suoi paesaggi primordiali, dal fascino alieno. Lungo il percorso faremo dapprima tappa nella magnifica valle di Thjórsárdalur; clima e condizioni della pista permettendo, si raggiunge la scenografica cascata di Háifoss, che con i suoi 122 metri di salto è la terza più alta del Paese. Da qui si gode di un’ottima vista sul monte Hekla, uno dei più “esuberanti” vulcani islandesi. Particolarmente attiva dal punto di vista geotermico, l’area di Landmannalaugar è costellata di fumarole e sorgenti calde, alcune delle quali utilizzate per la balneazione; tuttavia, la vera attrattiva del luogo è costituita dalla straordinaria tavolozza di colori ostentata dalla natura. Una solfatara perennemente fumante è in attività ai piedi della Brennisteinsalda, la montagna di riolite variopinta simbolo del luogo. Dopo un’intensa giornata di esplorazione, proseguiamo fino a Reykjavik dove arriveremo in tarda serata. Il percorso odierno è di circa 300 chilometri. Prima colazione e pernottamento.
10

10° GIORNO: REYKJAVIK - ITALIA

Dopo la prima colazione, in mattinata trasferimento all’aeroporto di Keflavik. Partenza con il volo di linea per l’Italia, con arrivo a destinazione previsto nel pomeriggio.
UN VIAGGIO PER... Un viaggio entusiasmante e al di fuori dei consueti circuiti per chi desidera scoprire gli spettacolari paesaggi della grande isola, plasmata dagli eventi vulcanici, dai ghiacciai, dalle acque e dal vento. L’itinerario non si limita alle più conosciute attrattive naturali, ma si addentra in regioni di primordiale bellezza come l’area di Landmannalaugar, fino alla spettacolare regione desertica del vulcano Askja  

QUANDO PARTIRE Da giugno ad agosto. È bene sapere che il clima islandese, anche in piena estate, è quanto mai variabile e imprevedibile, con frequenti precipitazioni. Ad agosto, le medie lungo la costa meridionale variano tra i 10 e i 13 °C, con punte anche di 24 °C durante le giornate più assolate. Curiosamente, le medie climatiche della costa settentrionale (Akureyri) sono in genere più elevate di uno o due gradi. L’interno è piuttosto ventoso.

DA SAPERE Il viaggio permette di scoprire una grande varietà di paesaggi: dalle coste meridionali popolate da milioni di uccelli marini, alle placide brughiere vallive della regione di Akureyri, dalle aree geotermiche attorno al lago Myvatn, alla tonante cascata di Dettifoss, dagli irreali scenari di Landmannalaugar e Askja al desertico altopiano interno. Mentre la qualità delle principali strade costiere è eccellente, le piste interne sono per lo più sterrate e rese spesso disagevoli dalla variabilità degli eventi climatici e dalla necessità di compiere guadi. La fatica di alcuni itinerari è però ampiamente ricompensata dalla straordinaria bellezza delle mete raggiunte. Questo è un tour che entra in zone molto affascinanti e poco visitate e richiede buone qualità di adattamento.

 

MEZZI DI TRASPORTO Minibus fuoristrada 4X4.

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